PIL USA cala dell'1%, economia americana in contrazione. Gli analisti: non preoccuparsi, la colpa è dell'inverno rigido appena trascorso.
Contrazione dell’economia americana che si manifesta negli ultimi dati rilevati: calo dell’1% del PIL nei primi tre mesi del 2014. Questo dato contrasta fortemente con quello relativo al quarto trimestre del 2013, che evidenziava un pil in crescita di 2,6 punti percentuali; inoltre, le stime per questo primo trimestre del 2014 erano sì peggiori rispetto a fine 2013, ma prevedevano, comunque, un aumento dello 0,1% del PIL, non una diminuzione come, invece, si è registrata.
La questione ha destato l’attenzione degli analisti, poiché l’economia americana è alla sua prima contrazione dopo quella registrata nei primi tre mesi del 2011.
Come si spiega tale fenomeno? Innanzitutto, la spesa per consumi è aumentata del 3,1% e ciò è dovuto, in buona parte, all’incremento delle spese per riscaldamento sostenute dagli americani per superare il rigido inverno appena trascorso. Anche la domanda di beni fisici è aumentata, sebbene ad un ritmo più blando rispetto a quello del 2013: +0,7%.
L’export ha subito un calo del 6%, risultato comunque meno negativo rispetto alle previsioni iniziali.
Le importazioni, invece, sono aumentate dello 0,7%.
Alla luce dei fatti, gli analisti stimano che la contrazione del PIL registrata nel primo trimestre del 2014 non dovrebbe essere grave, anzi in molti sostengono che l’economia americana si riprenderà a breve. Le stime prevedono una crescita del PIL per aprile-giugno del 3,5% circa.
In conclusione, non ci si aspetta una nuova recessione da questa frenata dell’economia americana, la quale sembra, di conseguenza, solamente temporanea e passeggera. Chiaramente, una recessione è cosa rara, ma gli esperti sostengono che essa sia stata dovuta fondamentalmente all’inverno rigido appena conclusosi.