Come stanno reagendo gli investitori alle performance registrate dalle azioni del settore del risparmio gestito.
Il risparmio gestito è un settore molto particolare e caratterizzato da peculiarità specifiche.
I titoli italiani quotati in borsa del risparmio gestito (Azimut, Banca Generali, Mediolanum e Anima Holding, tanto per fare dei nomi) hanno mediamente registrato performance di tutto rispetto lunedì scorso.
Se, però, il periodo di riferimento preso in considerazione non è solo quello di lunedì scorso, bensì quello dei primi cinque mesi del 2014, ecco che, allora, i risultati sono diversi: a fronte di un Ftsemib con segno positivo e valore di +13,32% nel periodo compreso tra inizio anno e 26 maggio u.s., Azimut e Banca Generali sono di poco positive, mentre Mediolanum e Banca Generali sono in fase di stanca.
Questi dati vanno in netto contrasto con l’ottima raccolta di fondi dedicati al risparmio gestito registrata nel primo quadrimestre dell’anno, nell’ambito della quale sono stati collezionati ben 36 miliardi e mezzo di euro.
Le performance poco soddisfacenti registrate in media in questi primi mesi del 2014, dunque, a cosa sono dovute?
La risposta sta nei risultati conseguiti nel 2013: esso si è chiuso con un Ftsemib in rialzo annuo del 16,56%, mentre Azimut, Banca Generali e Mediolanum hanno registrato tutte un aumento annuo di oltre 64 punti percentuali, con picchi dell’88,07%. Questi risultati molto elevati, in sostanza, hanno spaventato gli investitori, i quali, diffidando del fatto che potessero durare ancora a lungo, hanno preferito uscire dal mercato incassando le plusvalenze sino a quel momento ottenute. La paura, insomma, di non vedere replicati gli ottimi risultati conseguiti dai fondi gestiti nel 2013 su base annua ha fatto scappare alcuni investitori dal mercato e questo movimento ha avuto ripercussioni sui titoli dei fondi stessi nei primi mesi del 2014.